"Noi non siamo contro la creazione di un sistema che ci unisca a Genova. Siamo contro ad un sistema che in nome dell"imperante spirito di rinnovamento propone di attuare tagli ed accorpamenti senza aver analizzato i reali benefici" Così Alessandro Berta sintetizza il pensiero degli operatori portuali presenti questo pomeriggio a Savona ad un incontro sul futuro dei porti di Savona e Genova.
Sburocratizzazione, velocizzazione delle operazioni doganali e dei meccanismi decisionali, queste le richieste avanzate da Alessandra Orseo, Presidente Isomar, Massimo Brandi, Presidente Unione Utenti Porto Savona-Vado Ligure, Giorgio Bianco, Presidente Sezione Terminalisti Portuali dell'Unione Industriali e Alessandro Berta, dell' Unione Industriali. L'idea quindi sarebbe quella di creare un sistema con Genova, per acquisire maggiore forza e posizionamento sul mercato, mantenendo però sempre la propria autonomia.
"L'autonomia di Savona va mantenuta, perché il nostro porto ha sempre funzionato bene, dimostrando notevole capacità progettuale e capacità di attrarre investimenti, utilizzando anche fondi non sfruttati da altre realtà. Nutriamo preoccupazione nei riguardi dell'ipotesi di accorpamento con Genova, perché temiamo che una realtà che funziona, come la nostra, venga inglobata in una più grande, con problemi di sovrapposizione di ruoli, e con il rischio di un allungamento della catena decisionale, mentre a noi, ora serve poter contare su efficienza, velocità e competenza. L'iniziativa non porterebbe alcun miglioramento, né dal punto di vista economico, né da quello organizzativo: quello di cui si sente realmente la necessità, per il sistema portuale, è una programmazione nazionale strategica degli investimenti, una forte sburocratizzazione, migliori collegamenti infrastrutturali e autonomia finanziaria per poter portare avanti gli investimenti pianificati", ha affermato la Presidente Isomar Alessandra Orsero.
In questo contesto il porto di Savona si conferma un'eccellenza. Negli ultimi anni si è registrato un incremento di passaggio delle merci, di accessi, cosi come nel sito di Vado.
In questi giorni il Governo sta appunto vagliando una serie di leggi per diminuire i costi degli apparati statali e una parte della riforma riguarda appunto i porti.
"La riforma dovrebbe tendere a nostro avviso - sottolinea Berta - a fornire tutti gli strumenti affinché i porti diventino efficaci ed efficienti e solo allora decidere se e come operare dei tagli. Non dire a priori si all"accorpamento solo per effettuare dei tagli senza aver correttamente analizzato costi e benefici"