Una fusione comunale tra Quiliano e Vado Ligure? Potrebbe rivelarsi una possibilità all’orizzonte per poter partecipare alle scelte decisionali all’interno dell’Autorità Portuale. Ad affrontare l’argomento ieri i candidati sindaco per Quiliano, Alberto Ferrando e Nicola Isetta, nel corso del confronto elettorale, molto partecipato, moderato da Andrea Ghiazza e Alessandro Foffi della Cooperativa editoriale ABC - Idee per la comunicazione, presso la SMS Aurora di Valleggia.
“L’interesse di uno sbocco al mare è un percorso da portare a termine” ha affermato il sindaco uscente Alberto Ferrando della lista civica "Impegno e progresso" che ha il sostegno del PD. “Lo Stadio Chittolina, in terra quilianese, potrebbe essere la merce di scambio per ottenere da Vado Ligure uno sbocco al mare”: questa la proposta pronunciata da Ferrando, ma ora tutto dipende dalla legge che abolisce le Province. Se infatti questa entrasse effettivamente in vigore, i Comuni acquisterebbero maggiori poteri e sarebbero chiamati a partecipare all’Autorità Portuale solo le amministrazioni sopra i 15 mila abitanti (Quiliano ne ha 7 mila e Vado Ligure 8 mila).
Per questo non è da mettere in discussione un’eventuale unione comunale, anche se entrambi i candidati ne prendono le distanze. “E’ un problema che non mi riguarda - ha affermato Nicola Isetta, della lista civica "Progetto Comune" – soprattutto se Quiliano non rientra in un sistema da cui possa trarne benefici”. E attacca: “Il Comune non è entrato in Autorità Portuale perché è mancata la volontà e la competenza per farlo. Dobbiamo puntare sul rilancio delle attività produttive, sullo sviluppo polisettoriale anche attraverso il recupero e il riuso”. “Necessaria è la difesa dell’artigianato e della microeconomia - ribatte Ferrando - Nel corso del mandato abbiamo impedito più volte la trasformazione di strutture da commerciali a residenziali. Inoltre, per venire incontro all’emergenza occupazionale, si rivela doveroso riqualificare a fini produttivi aree e insediamenti in crisi”.
E non è mancato nella discussione il tema Tirreno Power. “Il sequestro è la conseguenza di scelte aziendali e politiche (anche da parte della Regione) sbagliate – afferma Isetta – L’AIA, così come è stata presentata, deve essere ritirata, ed è necessario al più presto possibile la presentazione di un piano industriale perché l’azienda mantenga attiva la produzione sul territorio. Il potenziamento dei gruppi, inoltre, non è praticabile e sostenibile”. “L’azienda finora ha dimostrato maggiore disponibilità al confronto con i tavoli romani e meno con il territorio – afferma Alberto Ferrando – La difesa del sito si rivela primaria, attraverso la tutela dei posti di lavoro, della salute e dell’ambiente. Se ci sono le condizioni per mettere a norma gli impianti, questo è un obiettivo da perseguire”.
“Nessun conflitto di interessi” risponde Nicola Isetta ai moderatori sull’influenza che la sua posizione come operaio di Tirreno Power possa avere sull’attività politica. “Ho lavorato in centrale come operaio dal 1979, ho partecipato a tutte le battaglie e posso dimostrare quanto il mio impegno istituzionale si distingua dal mio impegno in azienda”. E così a chiarire la polemica sorta per gli attacchi e le minacce rivolte dal vicesindaco Antonio Tallarico ad un’associazione ambientalista è stato Ferrando: “C’è stata una incomprensione, ora la questione è stata chiarita”.
Altro tema caldo affrontato è stata la gestione della raccolta differenziata nel comune di Quiliano. “Necessario dare indicazioni forti alle società partecipate per investire sulla differenziata – afferma Isetta – vergognoso che non ci sia ancora la raccolta dell’umido”. “Sono già stati fatti dei passi avanti in questi anni, l’obiettivo ora è raggiungere il 36% di raccolta entro il 2014 - afferma Ferrando – E dal 2015 potremo valutare l’adozione di una raccolta che sia porta a porta”.
E ancora valorizzazione dell’entroterra, dell’area boschiva e delle frazioni. “La promozione del territorio parte dalle tipicità che la città può offrire – afferma Isetta – dobbiamo puntare sulle risorse agricole (come la festa dell’Albicocca di Valleggia e la possibilità di collegarci con il finalese attraverso la Strada dell’olio e del vino) in una chiave di promozione turistica”. “La gestione dei boschi e dei terreni è una sfida per l’amministrazione - afferma Ferrando - è importante riuscire a mettere in relazione chi ha la proprietà con chi ha la disponibilità a gestirla per la cura dei terreni e dei boschi, che rappresentano una grande risorsa. In primo piano nel programma saranno la prevenzione del rischio idrogeologico, il recupero delle aree boschive, la gestione delle allerte e la promozione turistica”.