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Attualità | 23 marzo 2014, 07:00

"Ma che colpa abbiamo noi?", cittadini colpiti dalle emissioni della Tirreno Power: Medicina Democratica raccoglie le cartelle cliniche per supportare la perizia della Procura

L'epidemiologo Biggeri: ”Le ricadute sulla salute sono allarmanti: malattie cardiorespiratorie, patologie autoimmuni, aumento dell'infertilità, malattie neurologiche”. Per non parlare dei costi umani, affettivi e a carico della sanità pubblica

"Ma che colpa abbiamo noi?", cittadini colpiti dalle emissioni della Tirreno Power: Medicina Democratica raccoglie le cartelle cliniche per supportare la perizia della Procura

Dopo anni di silenzio e di indifferenza da parte della politica, saranno i cittadini a fare da “sorveglianza”. Un impegno preso dalle persone e dalla gente comune che conosce il territorio e sa cosa vuol dire vivere sotto le ciminiere di Vado. Dopo il clamoroso intervento della Magistratura savonese che ha disposto il decreto di sequestro della centrale a carbone Tirreno Power, a chiedere le conseguente sanitarie e l’impatto sulla salute sono i cittadini, che domandano: “Ma che colpa abbiamo noi?”, nell’incontro a cura dell’associazione Medicina Democratica con il sostegno della Rete Fermiamo il Carbone e Libreria Ubik, questa mattina in Sala Rossa di palazzo Sisto, alla presentazione della campagna di raccolta della documentazione sanitaria dei cittadini che ritengono di essere stati colpiti dall’inquinamento della centrale. I dati dei consulenti della Procura di Savona hanno dimostrato infatti 353 casi di patologie respiratorie, 94 ricoveri di asma per i bambini, di 1.675 casi di ricoveri per malattie respiratorie cardiache, 251 morti per malattie cardiovascolari e 103 morti per malattie respiratorie.

"La procura ci ha chiesto di raccogliere casi concreti per supportare la perizia in corso” ha affermato  Rita Lasagna, legale per Medicina Democratica. E’ così che è iniziata la raccolta delle cartelle cliniche di tutti coloro che credono di essere stati colpiti dall’inquinamento derivante dalle emissioni della centrale. I dati saranno raccolti presso la sede di Medicina Democratica in via Crispi 8 e verranno appunto utilizzati a sostegno dell’attività della Magistratura e ai fini dello svolgimento inerente all’eventuale richiesta di risarcimento del danno nei confronti della centrale.

“Quando c’è un intervento da parte della Magistratura, vuol dire che l’epidemiologo ha fallito nella sua attività di prevenzione”. A dirlo Annibale Biggeri, epidemiologo ambientale che ha assunto nella vicenda Tirreno Power il ruolo di consulente. ”Le ricadute sulla salute delle emissioni sono allarmanti – afferma – dalle malattie cardiorespiratorie alle patologie autoimmuni (che colpiscono tiroide, fegato), dall’aumento della infertilità alle malattie neurologiche”. Per non parlare poi dei costi conseguenti: non solo umani e affettivi, ma costi sociali a carico della sanità pubblica. E’ la voglia di sapere, ma è soprattutto la voglia di giustizia ad animare l’incontro. Molte le domande dei cittadini, come distinguere l’inquinamento della centrale da altre fonti? Quali le ricadute sui nostri figli, parenti e amici? Perché il silenzio della politica? “In questo momento i morti causati dalla centrale vengono prima dei sindacati e degli operai – tuona dal pubblico Vito Brunetti che propone per la centrale una Carbon Tax – ho visto troppi amici e conoscenti morire, perché non creare un registro dei decessi e delle patologie legate a Tirreno Power?”.

Il dibattito sulla vicenda Tirreno Power è ancora aperto, terminata la fase istruttoria, ora l’inchiesta viene portata avanti nella disputa che si è creta tra salute, ambiente e lavoro. Diritti inalienabili sotto ricatto?

Debora Geido

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