"In merito alla deliberazione di Giunta del Comune di Quiliano di sabato 15 settembre 2012 (scaricabile QUI) in riferimento alla conferenza dei servizi per l'autorizzazione integrata ambientale che si svolgerà a Roma lunedì 17/09/2012, esprimo in qualità di consigliere di maggioranza del suddetto Comune la mia più totale e marcata distanza politica.
Con un vero e proprio bizantinismo linguistico, degno erede della stagione delle convergenze parallele della prima Repubblica, si parla di “parere contrario interlocutorio” in merito all'assetto di esercizio previsto dal piano industriale dell'azienda nel punto dove prevede la ricostruzione del secondo gruppo a carbone da 330 mw, dopo l'edificazione del nuovo gruppo a carbone da 460 mw e la ricostruzione del primo gruppo a carbone da 330 MW.
Si passerebbe quindi con la prospettata “aia transitoria” (vero e proprio “unicum” giuridico da Trapani a Bolzano) dal funzionamento a singhiozzo per i prossimi 8 anni dei due vecchi ed esanimi gruppi a carbone da 330 mw, alla presunta accettazione da parte dei Comuni di un assetto con due gruppi, uno da 330 mw ed uno potenziato a 460 mw, con un evidente incremento delle tonnellate di carbone combusto e quindi delle polveri microsottili non filtrabili, prime responsabili di cancro e ictus.
Vanificando in maniera irreversibile il lavoro dei consigli comunali di questi anni e, per quello che mi riguarda, l'impegno preso con gli elettori.
Mandando in fumo (con relativi soldi spesi) i ricorsi presentati al TAR del Lazio contro la costruzione del gruppo da 460 mw che ora si dichiara di accettare abbinato ad un gruppo da 330 mw.
Condannando alla servitù del carbone il nostro territorio per tutto il XXI secolo.
I ricorsi andrebbero invece appoggiati sino in fondo, inaugurando una stagione politica nuova: quella dove il territorio, anche se non subito, gradualmente potrà affrancarsi dal carbone, con un assetto di produzione elettrica realizzato con un'incidenza maggiore del metano e delle energie alternative."