Trattasi infatti della foce del povero torrente Quiliano, inondata h24 e 365 giorni l’anno da un fiume artificiale di acque “trattate” (come esattamente non si sa). Acque di raffreddamento della solita centrale Tirreno Power.
Non un rivoletto ma una cascata di una ventina di metri cubi al secondo (20.000 l/sec) che una volta raffreddati i bollori della vicina stufa a carbone e gas sfocia in mare, calda. Molto calda.
Scatta Lella, la parerella. Un comune termometro da piscina con annessa una tipica papera di pura gomma. Potenti mezzi.
Cinque euro. Nessuna pretesa scientifica. Ma un'idea la darà, eccome. Braghe corte e un po’ di spago. Lo lanciamo tra i flutti azzurrastri.
Sotto i nostri piedi delle alghe mai viste, avvinghiate alle pietre come capelli. Alzi il ciuffo verde - emerge anche la pietra. Delle specie di piante non si sa se d'acqua dolce o salata. Quando son troppe dicono che è per un eccesso di nitrati e fosfati. Ma figurati...
Così a spanne, dal sito tedescomalamente tradotto
"Da dove vengono le alghe filamentose?
Delle alghe filamentose, ci sono centinaia di migliaia di specie diversi, ed è una delle piante più antiche della terra. Alghe filamentose sono adattabili e capaci di adattarsi ai veleni chimici, in modo che con l’aumento dell’uso di veleni l’alga si accresce nella sua resistenza."
Ma non saranno quelle. Figurati se sono quelle.
Intanto il termometro da piscina si riempie d’acqua e misura. Lo riportiamo a noi, e fotografiamo: 32° C Trentadue gradi centigradi alla foce di un canale artificiale di acqua corrente di raffreddamento (il teleriscaldamento da queste parti è rimasto un malfunzionamento della tv)
In effetti a piedi scalzi sembrava di stare in una vasca da bagno in movimento stile acquario tropicale, ma più inquietante.
"Il termine eutrofizzazione, derivante dal greco eutrophia (eu = "buono", trophòs = "nutrimento"), indica una condizione di ricchezza di sostanze nutritive in un dato ambiente, in particolare una sovrabbondanza di nitrati e fosfati ( soprattutto la presenza in acqua di Na2P3O10 un agente chelante per ioni Ca2+ e Mg2+) in un ambiente acquatico.
Oggi viene correntemente usato anche per indicare le fasi successive del processo biologico conseguente a tale arricchimento, vale a dire l'eccessivo accrescimento degli organismi vegetali che si ha per effetto della presenza nell'ecosistema acquatico di dosi troppo elevate di sostanze nutritive come azoto, fosforo o zolfo, provenienti da fonti naturali o antropiche (come i fertilizzanti, alcuni tipi di detersivo, gli scarichi civili o industriali), e il conseguente degrado dell'ambiente divenuto asfittico."
( http://it.wikipedia.org/wiki/Eutrofizzazione )
Ma sarà caldo anche il mare, con le temperature di questi giorni... Con Lella ci avventuriamo a pochi metri (una decina) dalla foce, ma lato mare. Un bagnetto di qualche minuto scaciata tra le onde ed ecco la temperatura (del mare, lì)
Ventisei gradi centigradi (26°C). Il fiume artificiale d'acqua calda della centrale è a 32°C. Sei gradi in più (!) il doppio rispetto a quanto era consentito. ERA
Per uno scherzetto del genere parecchi anni fa fecero chiudere la centrale Enel a carbone della Spezia. Acque di scarico troppo calde, superiori ai 3 C° consentiti.
Non durò molto. intervenne l’apposita leggina che pose sì il limite a 3°C, ma di media in un raggio di 1000 metri dalla foce e per una profondità fino a 3 metri, se non ricordiamo male. Un volume d’acqua che neanche l’atomica di Bikini riuscirebbe a scaldare così.
Quindi? Tutto in regola? Ma certo che si. Peccato che le conseguenze ricadano sull’ecosistema marino della rada di Vado - Savona, già piagato da valori di metalli pesanti (quelli si, misurati dall’ARPAL), che c’è chi giura di aver pescato branzini cromati come una vecchia Harley (e qualche pesce tropicale fuori luogo).
Intanto i pesci nostri crepano di caldo.
(Se dovesse occorrere agli organismi di controllo o alla procura abbiamo tutte le foto e i filmati, di prossima pubblicazione)