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In Breve

| 30 gennaio 2012, 06:52

I giorni e le ragioni della merla nera

La leggenda vuole che la merla, un uccello molto comune nel savonese fosse un tempo bianca. Grazie al suo colore immacolato ed al bellissimo canto era molto amata dagli abitanti del luogo al punto che molti per vanità ne assunsero il cognome nelle varianti Merlo e Merli... (la vignetta è del M° Tiziano Riverso)

I giorni e le ragioni della merla nera

A tutt'oggi troviamo traccia di questi (cog)nomi, Merlo e Merli, anche in soggetti antropomorfi. Uno di loro, a capo di Apm Maersk, vorrebbe persino tombare la rada di vado sotto il cemento, dopo aver rimestato i fondali.

Torniamo però alle origini della nostra bianca merla.

Per sfuggire al freddo terribile dei suoi giorni, che precedono la candelora (quando dall'inverno sum føøra) con tutta la famiglia andò alla ricerca di un caldo rifugio.

Dopo aver girato e sorvolato inutilmente tutto il ponente, quando stava per perdere ogni speranza, raggiunse Vado, attratta dai vapori della vecchia centrale.

Un calore così non lo si trova dappertutto, pensò la Merla invitando tutta la famiglia a seguirla “becco fitto” verso le purpuree ciminiere sbuffanti.

Dopo tre giorni bellissimi, passati al caldo ed a cantare, o meglio a fischiare, allegramente in cima ai camini e tra i fumi, quando il freddo cessò e tornò un po' di sole a scaldare ciò che restava dell'aria, la povera merla bianca si accorse di essere vittima di una mutazione: era diventata nera e con lei tutta la famiglia.

Sulle prime la cosa non preoccupò la merla più di tanto, anzi trovò che il nero, colore elegante, la rendeva più snella.

Ma la gioia terminò presto, quando cominciarono a manifestarsi piccoli problemi respiratori. Un po' d'asma... Il canto non era più bello come un tempo. Poi comparirono i sintomi di strane malattie che qualche antico suonatore di mandoloncello definì "ineluttabili".

E nelle scuole i bambini - tra un colpo di tosse e l'altro usati a tempo come percussioni - cominciarono a cantare una filastrocca ispirata alla sua storia.



Il merlo ha perso il becco
come farà a beccar?
Il merlo ha perso il becco,
povero merlo mio, come farà a beccar?

Il merlo ha perso i denti
come farà a mangiar?
Il merlo ha perso i denti,
povero merlo mio, come farà a mangiar?

Il merlo ha perso la lingua
come farà a cantar?
Il merlo ha perso la lingua,
povero merlo mio, come farà a cantar?

Il merlo ha perso il naso
come farà a nasar?
Il merlo ha perso il naso,
povero merlo mio, come farà a nasar?

Il merlo ha perso gli occhi
come farà a veder?
Il merlo ha perso gli occhi,
povero merlo mio, come farà a veder?

Il merlo ha perso le orecchie
come farà a sentir?
Il merlo ha perso le orecchie,
povero merlo mio, come farà a sentir?

Il merlo ha perso un'ala
come farà a volar?
Il merlo ha perso un'ala,
povero merlo mio, come farà a volar?

Il merlo ha perso un'altr'ala
come farà a volar?
Il merlo ha perso un'altr'ala,
povero merlo mio, come farà a volar?

Il merlo ha perso una zampa
come farà a saltar?
Il merlo ha perso una zampa,
povero merlo mio, come farà a saltar?

Il merlo ha perso la coda
come farà a covar?
Il merlo ha perso la coda,
povero merlo mio, come farà a covar?

Povero merlo, povero merlo, povero merlo mio
proprio dalle ciminiere dovevi passar?

Mario Molinari & Claudio Porchia

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