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LE EMAIL ALLA REDAZIONE | 22 febbraio 2011, 11:00

Industria, cemento e impatti sulla Salute: perchè non esiste "Amare Savona"?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dell' Oncologo savonese Dott. Ireo Bono che consigliamo di leggere

Industria, cemento e impatti sulla Salute: perchè non esiste "Amare Savona"?

Venerdì 18 si è tenuta, al Teatro Chiabrera, una conferenza sul potenziamento della Centrale a Carbone TirrenoPower per iniziativa dell’associazione ‘Uniti per la Salute’ , con la partecipazione dell’Ordine dei Medici, di medici specialisti sull’inquinamento ambientale, di Comitati di cittadini di diverse città aderenti al Coordinamento Nazionale No al Carbone,  dell’Ing. Forzano, per le energie rinnovabili, e di tanti cittadini che hanno  riempito il Chiabrera.


Le conclusioni della Conferenza sono state che nelle popolazioni abitanti nelle  vicinanze delle centrali a carbone, così come degli inceneritori, e delle discariche, aumenta la mortalità e la morbilità, che non si può lasciare il controllo dell’inquinamento a chi lo produce, in questo caso alla TirrenoPower, che non è possibile rafforzare la Centrale a carbone senza un aumento totale delle sostanze tossiche  presenti nei fumi, che spesso le conseguenze della presenza  delle Centrali a carbone incidono negativamente sull’economia e sul lavoro, causando danni al turismo ed all’agricoltura, ed infine che sarebbe opportuna e non troppo dispendiosa una sostituzione, come combustibile, del carbone con il gas.
Proseguire nel potenziamento della Centrale a carbone, senza procedere ai controlli dell’inquinamento ambientale, nell’aria, acqua e terreno, delle sostanze tossiche e cancerogene come i metalli pesanti, gli idrocarburi policiclici, le particelle solide finissime, in grado di passare anche attraverso le finestre, ed al controllo della VIS ( Valutazione Impatto Sanitario) quartiere per quartiere,  come richiesto dai medici, sarebbe, a mio parere e lo scrivo come cittadino ma anche come medico con  una specializzazione in oncologia, un’azione criminale nei confronti degli abitanti, e particolarmente dei bambini e delle donne in gravidanza.


Ma c’è anche un altro problema, di non secondaria importanza, che dovrebbe interessare i cittadini savonesi : la piattaforma Maersk. Il progetto della piattaforma Maersk per container, un rettangolo di 700X250 metri nel porto di Vado, non riguarda solo Vado ma anche l’ambiente e lo sviluppo economico di Savona e le condizioni di un vasto tratto di costa. Molti pensano erroneamente che sia solo un problema di Vado ma Vado e Savona sono strettamente unite dallo stesso tratto di mare ed una cementificazione così imponente riguarda anche l’economia  di Savona. Invece, a parte qualche personalità e siti internet come Uomini Liberi e Trucioli, non c’è stata a Savona una vera discussione sulla effettiva utilità e le conseguenze della piattaforma Maersk, come se il problema non riguardasse Savona. Non c’è a Savona un’associazione ‘Amare Savona’ come quella di Vado. Per fortuna ci sono persone ed amministratori come il sindaco di Vado, Caviglia, ed il vice-sindaco, Franca Guelfi, cui va tutta la mia solidarietà.
Tante sono le domande che, a mio parere, non hanno ricevuto risposta dalle autorità, sindacati e forze politiche impegnate per la costruzione della piattaforma. Perché costruire un’enorme piattaforma per container quando ci sono già quelle di Voltri, La Spezia e Livorno?Quante persone lavorano nella piattaforma di Voltri?  Quanti saranno i lavoratori assunti alla fine, nella piattaforma di Vado ? Quali saranno i danni prodotti, oltre l’impatto visivo, dall’inquinamento, alla salute, all’ambiente, al turismo ? Quali gli effetti sulla mobilità dei cittadini, tenuto conto delle decine e decine di autocarri movimentati ogni giorno ? Quali gli effetti sulle condizioni del mare e le correnti marine per l’ampliamento della diga foranea e l’inquinamento prodotto dal sommovimento del fondo marino per il posizionamento dei cassoni e quali le ripercussioni sui bagni marini di Vado e Savona ? Invece di questa cementificazione enorme, non sarebbe più utile per l’economia savonese la valorizzazione del turismo, la cantieristica, la pesca, le attività artigianali e comunque imprese che non danneggino la salute e l’ambiente ?


Forse c’è ancora il tempo per un maggior coinvolgimento dei cittadini savonesi, magari organizzando a Savona un incontro come quello che si è appena tenuto al Teatro Chiabrera, anche in un’altra sede, perché i conservatori, nel senso negativo del termine, e coloro che ostacolano il progresso sono proprio quelli che sostengono progetti come il potenziamento della Centrale a carbone e della piattaforma Maersk, oltretutto con forte contributo di denaro pubblico, e che spesso riescono ad attuare questi progetti perché la cittadinanza non è fornita degli elementi per giudicare.     Cordiali saluti                                   

Ireo Bono - Piazza Saffi 2/11- Savona "
    

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